21 November, 2024
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Dopo il rinvio del primo spettacolo, cresce l’attesa per la prossima data della XVI edizione di “Notti a Monte Sirai”. Sabato 6 luglio arriva Ghemon, con il suo ‘Una cosetta così’. Non è un concerto, non è un monologo teatrale, non è uno spettacolo comico, ma è un po’ di tutto questo. Uno show a tutto tondo, in cui l’artista sperimenta in prima persona nuove forme d’espressione. Con il suo nuovo progetto Ghemon porta sullo stesso palco musica e stand-up comedy. Partito dal mondo hip hop, del quale è diventato uno degli artisti più apprezzati della scena nazionale, negli anni ha poi reso il suo stile unico, mescolando soul, rap e musica italiana. Nel corso della sua carriera ha scelto la strada della versatilità per raccontare agli altri il suo mondo interiore, anche attraverso i dj set, la radio, i podcast, un libro e lo sport. È, infatti, appassionato di calcio e pallacanestro, ma negli ultimi anni ha anche iniziato a correre maratone. Anni di evoluzioni e rivoluzioni, trovando nuove forme ‘per assomigliarsi di più’, perché se è vero che si hanno delle cose da dire, i modi per farlo possono essere potenzialmente infiniti. Ed è così che nasce anche un diverso modo di raccontare al pubblico.

Lo spettacolo avrà inizio alle 21.30. Anche in questa edizione l’area archeologica di Monte Sirai sarà raggiungibile gratuitamente tramite il bus navetta, con partenza dal centro di Carbonia.

Il festival internazionale proseguirà martedì 6 agosto, quando nell’anfiteatro di Carbonia ci sarà spazio per il progetto inedito Sunshine. Tra composizioni originali e sperimentazioni poetiche, la pianista nipponica Eri Yamamoto, già collaboratrice di musicisti del calibro di William Parker, Paul McCandless e Federico Ughi, sarà affiancata da Aldo Di Caterino e Vince Abbracciante. L’ultimo appuntamento della XVI edizione della rassegna invece andrà in scena martedì 27 agosto: lo spettacolo Il tempo dei giganti, interpretato dal giornalista Gino Castaldo e dalla cantante Paola Turci, è un viaggio tra note e parole entrate nel cuore e nell’immaginario collettivo italiano.

La magia che regala una notte stellata “colpisce ancora”, se poi la location è un luogo storico circondato da una vegetazione mediterranea su un’altura strategica, da cui si gode un ottimo panorama, allora è facile capire che si tratta di Monte Sirai. Carbonia accoglie quest’anno la XVI edizione della rassegna “Notti a Monte Sirai”. L’offerta sempre varia e di ottima qualità fa sì che il pubblico del luogo e i turisti gradiscano, partecipando numerosi ogni anno. Dal punto di vista storico, Monte Sirai era frequentato sin dal 750 a.C., la sua ubicazione lo rendeva strategico per il controllo del territorio. Oggi il sito mostra templi, fortificazioni, case a corte e necropoli, con un teatro che si propone come un punto d’incontro, di dialogo, d’integrazione e di spettacolo, che affascina e regala emozioni.

La rassegna “Notti a Monte Sirai” è promossa dal comune di Carbonia, con il sostegno della Fondazione di Sardegna e dell’assessorato della Pubblica istruzione e Beni culturali della Regione Autonoma della Sardegna, con il coordinamento organizzativo dell’associazione Enti locali per le attività culturali e di spettacolo. Anche quest’anno le date sono tre: domenica 30 giugno, sabato 6 luglio e martedì 6 agosto, con inizio degli spettacoli alle 21.30. “Notti a Monte Sirai” è diventato un vero punto di forza che valorizza il territorio sulcitano, elargendo cultura e fornendo a volte spunti di riflessione e altre tuffi nel nostro passato musicale.  di Carbonia, «Crediamo fortemente nell’importanza della cultura, capace di garantire benefici sociali, sia in termini personali, come il miglioramento del pensiero critico e della crescita dell’autostima, sia a carattere collettivo, come lo sviluppo del dialogo sociale e della memoria storica, e anche benefici economici perché il turismo culturale è ormai la seconda motivazione di vacanze in Italia e anche perché quel tipo di vacanziere spende molto di più rispetto agli altridice il sindaco di Carbonia, Pietro Morittu -. Pertanto, continueremo ad investire su questa rassegna, che riscuote sempre un ottimo successo di pubblico. Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che ne permettono la riuscita.»

Gli spettacoli dal vivo che animeranno quest’anno Monte Sirai avranno un carattere internazionale. Non solo musica ma anche teatro, stand-up comedy e storytelling. Grazie alla collaborazione con il sistema museale di Carbonia il biglietto del festival garantirà l’accesso gratuito entro il 31 agosto 2024 al Parco Archeologico.

Nella serata di domenica 30 giugno due splendidi interpreti Gino Castaldo e Paola Turci faranno un omaggio alla musica italiana dal 1979 al 1981. “Al tempo dei giganti” un viaggio straordinario tra note e parole di “Mostri sacri” come Dalla, Battiato, Guccini, De André, Battisti e tanti altri. L’evento è prodotto e realizzato da Elastica con Rai Radio 2 come radio ufficiale.

Sabato 6 luglio andrà in scena “Una cosetta così”, con protagonista Ghemon che regalerà al pubblico musica, stand-up comedy e storytelling. Nella sua carriera l’artista ha scelto di essere versatile nel raccontare agli altri il suo mondo interiore in infiniti modi. Scritto con l’aiuto di Carmine del Grosso, lo spettacolo vedrà sul palco Giuseppe Seccia alle tastiere e Filippo Cattaneo Ponzoni alla chitarra.

Per l’ultima serata, il 6 agosto, il programma propone un progetto etno-jazz di Sunshine, tra composizioni originali e sperimentazioni poetiche. Un lirismo penetrante capace di emozionare grazie al tocco magico della pianista nipponica, protagonista del jazz internazionale Eri Yamamoto. L’artista ha collaborato con svariate celebrità come William Parker, Paul McCandless, Federico Ughi, Aldo di Caterino e Vince Abbracciante.

In occasione degli spettacoli, i cittadini di Carbonia potranno avvalersi del bus navetta sia per l’andata sia per il ritorno gratuitamente. Non resta che augurare a tutti delle splendide serate, a caccia di nuove emozioni da catturare.

Nadia Pische

 

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La XXXII edizione del Festival Internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz” si avvia alla conclusione. Dopo i concerti di ieri del Kassa Overall Trio e del Tyshawn Sorey Trio, oggi, per la penultima serata, sul palco di piazza del Nuraghe sarà protagonista la Burnt Sugar The Arkestra Chamber, con la produzione originale «A Tribute to Max Roach’s “Freedom Now Suite”».

Fondata dal leader dei Village Voice, Greg Tate, e co-condotta dal 1999 con l’incredibile bassista Jared Michael Nickerson, Burnt Sugar the Arkestra Chamber è una band tentacolare formata da musicisti la cui personalità prodigiosa permette loro di destreggiarsi liberamente su una banda larga sperimentale dal soul-jazz-hip sino all’hip hop.

Burnt Sugar è stato originariamente concepito come un forum di improvvisazione rivolto ai musicisti di New York  per comporre, registrare e realizzare materiale che riflettesse la varietà e la profondità della musica americana del 21° secolo. L’intento della Camera Arkestra, attraverso il ricorso al sistema di conduzione di Butch Morris, è quello trasformare ogni spettacolo in una nuova interpretazione delle sue parti costitutive.

Piuttosto che costringerci dentro le camicie di forza che l’industria discografica commerciale utilizza per il mercato della musica nera contemporanea, Burnt Sugar si muove liberamente tra molti stili, epoche e generi ed  elabora i propri eccitanti ibridi. Questi ibridi si basano su  solide fondamenta che affondano nelle diverse tradizioni musicali e sull’uso della tecnologia musicale d’avanguardia. In questo senso la missione del gruppo onora le sue ispirazioni più profonde, il primo postmodernismo della musica americana – Duke Ellington, Sun Ra, Funkadelic e The Art Ensemble of Chicago.

Questo equipaggio molto esperto scommette su assi che vanno da Melvin Van Peebles, Toshi Reagon, DJ Logic, Gary Lucas, TV On The Radio, Tamar Kali, Phish, William Parker, Liz Wright, The Holmes Brothers, Wadada Leo Smith, The The, David Murray a Joseph Bowie.

Il Direttore dell’Arkestra, Greg Tate, dice: «Burnt Sugar ha il coraggio di rivendicare Sly Stone, Morton Feldman, Billie Holiday, Jimi Hendrix e Jean Luc Ponty come progenitori. Le nostre fila di musicisti includono noti violinisti irlandesi, AACM refugees, Afro-punk rejects, unpenitent beboppers, rapper femministe, doowoppers jitter bugging, frankly loud funk-a-teers e Rodeo stars del digital divide».

Allegato l’album fotografico dei due concerti di venerdì sera.

                                                 

 

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Dopo l’entusiasmante e potentissimo concerto di ieri “Ai Confini Tra Sardegna e Jazz” prosegue offrendo al suo pubblico altri due concerti che promettono di stupire.

Ingrid Laubrock (sax tenore), Matt Moran (vibrafono), Sylvie Courvoisier (piano) guidati dalla tromba di Nate Wooley proporranno il loro progetto chiamato Battle Pieces. Tutti i musicisti sono di comprovata esperienza e portano avanti il verbo dell’improvvisazione jazzistica quasi facendo a pezzi il concetto di band fino ad elaborare la tecnica del solo estrapolato al massimo livello. Una battaglia di pezzi insomma che segnano la messa a punto di un linguaggio ancora più liberamente estremo. 

Successivamente sarà il turno di uno dei contrabbassisti fondamentali della storia del jazz ed un caro amico del nostro festival, William Parker. Parker, già protagonista dello straordinario concerto con Brotzmann e Drake si esibirà domani con una formazione di giganti, Mixashawn Lee Rozie (percussioni e sax tenore), Rob Brown (sax alto), Steve Swell (trombone), Cooper Moore (piano), Hamid Drake (batteria). La spiritualità del polistrumentista Parker si riflette in ogni suo progetto e stile di vita, così anche in questo In Order To Survive che unisce improvvisazione libera ed al tempo stesso una meravigliosa cura ed attenzione al lato melodico ed armonico del jazz.

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Dopo le suggestioni di viaggio del Lok trio, condizionato dall’assenza della pianista Aki Takase, vittima di un malore poco prima di salire sul palco di Piazza del Nuraghe, e gli influssi interstellari del Solar Sound il festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz” ospiterà questa sera l’avanguardia più sfrenata di tutto il panorama jazzistico mondiale.

La sesta serata del festival, infatti, vedrà come protagoniste due formazioni differenti fra loro ma capaci di utilizzare un linguaggio libero ed innovativo, Serenus Zeitblom Oktett con Ingrid Laubrock ed il Brotzmann/Parker/Drake Trio.

L’ottetto tedesco aprirà alle 21.00 la serata con una miscela di improvvisazione tesa fra classica contemporanea ed improvvisazione jazzistica. Sembra quasi che la Germania e l’Europa in generale sia il terreno fertile per l’eredità zappiana come in fondo aveva riscontrato anche Frank nei suoi numerosi viaggi e collaborazioni nel vecchio continente. L’ottetto spinge un passo in avanti la commistione fra elettrico ed acustico cercando di mischiare le carte dell’approccio melodico europeo ed il ritmo americano. La presenza della sassofonista Laubrock conferma questa tendenza e volontà. La Laubrock ha collaborato con alcuni musicisti che hanno fatto la storia del jazz (Braxton, Parker, Douglas) diventando un punto di riferimento in Europa.

La seconda parte della serata prevede un’esplosione di una delle imprese più importanti della storia del jazz d’avanguardia. Il trio composto da Peter Brotzmann, William Parker e Hamid Drake sarà un momento unico ed irripetibile dove si fonderanno il sax estenuante e totale di Brotzmann con la tensione ritmico-melodica di Parker e Drake. La furia distruttrice del padre del free europeo trova nei musicisti afroamericani la sponda giusta per esprimere tutta la sua poetica di improvvisazione radicale.

Allegato l’album fotografico della quinta serata vissuta ieri sera in Piazza del Nuraghe.

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Mancano ormai pochi giorni all’inizio della XXXI edizione del festival internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, in programma dal 1 al 10 settembre a Sant’Anna Arresi e già si colgono all’orizzonte i segnali che lasciano intravedere come l’edizione 2016 sia una tra le tappe fondamentali nella lunga storia musicale scritta dall’Associazione Culturale Punta Giara in questi quasi 7 lustri di fertile e creativa attività. Lo confermano le migliaia di contatti del sito www.santannarresijazz.it , dal sempre più crescente interesse dei media nazionale ed internazionale, dalle richieste in prevendita dei biglietti e abbonamenti per i concerti (vedi allegato) e dalle richieste pervenute alle strutture ricettive convenzionate con il festival, non ultima nella giornata di ieri è stato siglato l’accordo tra la Rai che, attraverso i programmi Battiti e Radio3 Suite, diretti e condotti da Pino Saulo e Antonia Tessitore, e l’Associazione Culturale Punta Giara, tale accordo prevede la cessione in esclusiva alla Rai dei diritti di emissione e messa in onda di:

– n 2 dirette ore 22:45 in seconda serata per i concerti previsti nelle giornate dell’8 settembre “In Order to Survive by William Parker” e del 9 settembre “Hidros Zap by Mats Gustafsson’s Nu Ensemble”;

– acquisizione n. 18 concerti che verranno irradiati a livello nazionale ed internazionale nel palinsesto autunnale.

L’Associazione Culturale Punta Giara, consapevole della straordinaria importanza che riveste tale accordo sotto il profilo di acquisizione d’immagine internazionale, in una nota ringrazia: la Rai per l’attenzione riservata, i tecnici Rai della sede regionale di Cagliari, gli enti finanziatori del Festival la Regione Autonoma della Sardegna  l’Assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo, l’Assessorato del Turismo, Commercio e Artigianato, la Presidenza del Consiglio e della Giunta regionale, la Fondazione di Sardegna, il comune di Sant’Anna Arresi per il supporto logistico e gli sponsor.

Ancora una volta Sant’Anna Arresi si pone come centro di produzione culturale tra i più importanti in Europa, suscitando l’interesse dei grandi mezzi di informazione e di comunicazione multidisciplinare.

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Il trio formato dal contrabbassista William Parker, il sassofonista John Dikeman e il batterista Hamid Drake, ha entusiasmato il pubblico di Piazza del Nuraghe, nel concerto che ha aperto la quinta serata della XXX edizione del Festival “Ai confini tra Sardegna e Jazz”. Se il talento straordinario di William Parker e Hamid Drake, vecchie conoscenze del festival arresino, era a tutti ben noto, è stata una piacevole sorpresa scoprire quello del 32enne sassofonista originario degli Stati Uniti residente ad Amsterdam che ha regalato un’esibizione di straordinaria intensità oltre che di qualità. Al termine, l’esibizione dei tre è stata salutata dal più lungo applauso del festival 2015.

A seguire, la seconda performance della Nublu Orchestra, l’ultima creazione del maestro Butch Morris, anche ieri diretta dal batterista Kenny Wollesen, in alcuni frangenti, quando si è spostato alla batteria, sostituito prima dal cornettista Graham Haynes, poi dal chitarrista Brandon Ross.

La XXX edizione del festival “Ai Confini Tra Sardegna e Jazz” si conclude questa sera. Il palco del Nuraghe Arresi ospiterà, per il primo set, il duo sperimentale Wildbirds and Peacedrums. I musicisti Mariam Wallentin e Andreas Werliin si produrranno in un concerto di forte stampo classico tra rock, blues e folk, sospeso tra percussioni e voce. Subito dopo i due svedesi si uniranno ad uno dei concerti più attesi dal pubblico, quello della Fire! Orchestra. Il gigantesco ensemble diretto dal sassofonista Matt Gustafsson infiammerà l’ultima notte del festival con un magma sonoro teso tra improvvisazione, jazz e rock. Dinamismo ed energia che contribuiranno, ancora una volta, a rendere unico un avvenimento come la rassegna “Ai confini tra Sardegna e Jazz” che, a buon diritto, nei suoi primi 30 anni di vita, si è guadagnata un posto centrale nel panorama musicale mondiale.

A fine concerto, il piacevole ritorno di una delle migliori marching band italiane, la Bandakadabra. Ormai affezionata al nostro festival, la banda offrirà uno spettacolo trascinante ed irresistibile che accompagnerà gli spettatori verso una dimensione di gioia e musica fino a tarda notte all’interno della Piazza del Nuraghe.

La Bandakadabra sarà presente nella Piazza del Nuraghe anche lunedì 7 settembre, per la meravigliosa festa di arrivederci che vuole essere un auspicio per le edizioni successive della rassegna.

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La prima esibizione della Nublu Orchestra, l’ultima creazione di Butch Morris, ieri sera ha segnato uno degli eventi simbolo della XXX edizione del Festival “Ai confini tra Sardegna e Jazz”, interamente dedicato all’indimenticato musicista californiano, una delle personalità più innovative del jazz degli ultimi decenni, ma soprattutto è una delle menti più immaginifiche della musica improvvisata nell’accezione più ampia del termine, sfociando nel più vasto bacino delle musiche d’oggi. E per rappresentare il suo personale approccio alla materia sonora, Butch Morris ha coniato il termine di conduction, esplicativo di un modo di dirigere organici di ampie dimensioni nel quale la gestualità ricopre un ruolo determinante.

Ieri il suo ruolo nell’orchestra è stato interpretato magistralmente dal batterista Kenny Wollesen. Ed oggi la Nublu Orchestra concederà il bis, con il sassofonista Ilhan Ersahin, il chitarrista Doug Wieselman, lo stesso batterista-direttore Kenny Wollesen, il cornettista Graham Haynes, figlio del leggendario batterista Roy Haynes ed apprezzato sia per varie incisioni a proprio nome che per collaborazioni con Cassandra Wilson, David Murray, Vernon Reid, Bill Laswell e molti altri.

L’esibizione di ieri della Nublu Orchestra è stata preceduta da quella del quartetto di Evan Parker, protagonista di oltre un’ora di ottimo jazz con Barry Guy, Paul Lytton e Peter Evans. Ad aprire la serata odierna, quinta e penultima del XXX Festival “Ai confini tra Sardegna e Jazz”, sarà il trio formato da William Parker, John Dikeman e Hamid Drake.

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E’ iniziato il conto alla rovescia per l’inizio del XXX Festival “Ai confini tra Sardegna e Jazz” al via martedì 1 settembre a Sant’Anna Arresi.

“Ai confini tra Sardegna e Jazz” raggiunge, con l’edizione di quest’anno, ai trent’anni di attività ininterrotta, un traguardo non da poco nell’ambito dei festival estivi. Numerosi sono stati i traguardi raggiunti dall’associazione culturale “Punta Giara”, promotrice del festival: l’abbattimento proprio dei confini geografici del movimento Jazz è sicuramente uno dei meriti dell’associazione Arresina che è riuscita attraverso programmi mai banali e attenti alle nuove correnti provenienti dagli Stati Uniti a fondere, con risultati eccelsi, tratti caratteristici della cultura sarda con la musica e la cultura afro-americana. Numerosi infatti sono stati i musicisti che in questi ventisei anni si sono confrontati con la tradizione sarda: Pat Metheny più volte a condiviso il palco con artisti come Antonello Salis, Paolo Angeli e Enzo Favata, Hamid Drake con gli stessi Angeli e Salis ha inaugurato proprio all’ombra del nuraghe Arresi un sodalizio che tutt’ora continua e Butch Morris, innovatore della scena free-jazz mondiale con la sua Conduction, è stato per tre anni consecutivi protagonista a Sant’Anna Arresi con il suo progetto che ha coinvolto non solo musicisti professionisti, ma anche musicisti provenienti da scuole civiche e conservatori.  E proprio a Butch Morris a cui quest’anno abbiamo rivolto il nostro pensiero nel concepire questa trentesima edizione del festival, proprio a sigillo di questo straordinario risultato, l’Associazione Culturale Punta Giara con il supporto di Poste Italiane hanno realizzato un annullo filatelico di cui daremo ampio ragguaglio con un apposito comunicato stampa.

Ogni sera, novità del programma, prima dell’inizio dei concerti, una breve sessione d’ascolto “EXTRA SPEED TO YOUR GOALS: RADIO BUTCH WARM UP”, a cura di Letizia Renzini e Giuseppe Vigna, avvicinerà il pubblico alla musica e allo spirito di Butch Morris, gettando un ponte sonoro tra il suo pensiero musicale vasto e originale e gli artisti invitati quest’anno a Sant’Anna Arresi.

Butch Morris ha coinvolto il festival e la sua gente in un rapporto umano e di produzione artistica che si è arricchito negli anni; tenteremo ogni sera di colmare il vuoto che ha lasciato parlando di musica, ricordando l’uomo e il musicista, le sue tante e articolate esperienze, ripercorrendo storie, amicizie e sodalizi artistici. 

Extra Speed To Your Goals (possano i tuoi obiettivi essere raggiunti velocemente) è l’esortazione che Morris apponeva in calce ad ogni sua e-mail.

Questo semplice augurio collettivo, che testimonia una visione energica del fare e del volere, è la lezione del maestro alla quale teniamo di più. Evocare lo spirito ed espolorare l’orizzonte musicale di Butch Morris ogni sera attraverso un brano suo o di altri, sarà il modo per sentirci ancora tutti in comunicazione con la straordinaria energia di questo grande musicista, amico e conduttore visionario.

Altra novità: Evan Parker venuto a conoscenza del cartellone Ai Confini tra Sardegna e Jazz 2015, della presenza di uno dei più grandi contrabbassisti viventi William Parker, chiese ai responsabili di Punta Giara se fosse possibile esaudire un suo grande desiderio quello di inserirlo come ospite improvvisatore nell’organico allestito per la realizzazione del Progetto Large Ensamble direct by Evan Parker “Homage to Butch Morris”. L’amore dei due per la figura di Butch Morris, il grande rispetto tra il sassofonista e il contrabbassista di New York, l’amicizia che lega i due all’Associazione Culturale Punta Giara ha fatto quello che trova concretezza il giorno 3 settembre. Operazioni di questa rilevanza che  a noi colgono in maniera profondissima l’essenza del Jazz trovano a Sant’Anna Arresi da sempre condizioni ambientali, tale che ormai passano per essere normalità da queste parti, se come ebbe a dire un grande chitarrista di casa da queste parti il festival di Sant’Anna Arresi meriterebbe di essere insignito di patrimonio dell’umanità e luogo unico al mondo dove è possibile a seconda delle frequentazioni mattutine cambiare la scaletta della stessa sera.

Al Festival di Sant’Anna Arresi ritorna anche quest’anno la Bandakadra. Difficoltà di carattere finanziario avevano fatto assumere ai soci di Punta Giara la dolorosa decisione di non far rientrare nel cartellone 2015 la Marching Band Piemontese che oramai da qualche anno era di casa nel nostro paese. I legami di carattere culturale ed i legami sorprendenti con la comunità che vi ospita ha fatto in modo che proprio all’ultimo momento grazie anche ad una raccolta di fondi effettuata dai soci la disponibilità della band pur di esserci anche se pur con un cache ridottissimo ha fatto il resto, e pertanto la band potrà realizzare la seconda tappa del suo Mississippi Viaggio musicale nelle vie del Jazz, progetto che prende avvio con l’edizione 2014-2015.

Con Mississippi la Bandakadabra ripercorrerà in tre giorni la storia dell’evoluzione del jazz, esplorando ogni giorno una corrente musicale differente, dalle radici a New Orleans sino alle avanguardie di New York, accompagnando il pubblico a riscoprire i grandi musicisti e gli stili musicali che si svilupparono in sette delle maggiori città Americane.

Durante il viaggio lungo il Mississippi, la Bandakadabra si vedrà impegnata nell’esplorazione dei brani classici della tradizione americana, partendo dalle correnti Second Line e Dixieland tipiche di New Orleans, alla foce del grande fiume, o quelli classici di Chicago, città che vide l’esplorazione artistica di Louis Amstrong, per passare al Jazz di Washington, egregiamente interpretato dalle composizioni di Duke Ellington, quello di Kansas City con Count Basie, il bepop di Charlie Parker e Dizzie Gillespie, e infine le avanguardie di New York con le musiche di Coltrane, Davis e Mingus. La Bandakadabra saranno guidati dall’istrionico front-man e percussionista Gipo Di Napoli, e caratterizzati da una forte componente comica e teatrale.

Definita da Carlo Petrini “una fanfara urbana”, la Bandakadabra nasce a Torino nel gennaio 2005. Il progetto era quello di creare una big band capace di raccogliere, intorno alla medesima idea di musica, strumentisti di ogni età e con diverse sensibilità artistiche.

L’obiettivo iniziale è stato raggiunto: nel giro di pochi mesi, la Banda ha saputo coinvolgere jazzisti, musicisti con esperienze nel campo della musica balcanica, della musica di strada, del combat folk o con una formazione bandistica di stampo più tradizionale, fino a raggiungere il ragguardevole numero di 21 elementi.

L’esigenza di non disperdere quel patrimonio di suoni e di atmosfere che caratterizzano la tradizione bandistica rimane un tratto specifico del progetto Bandakadabra, il cui intento è appunto quello di riproporre, attualizzandole, le sonorità delle bande tradizionali e di avvicinare alle atmosfere della musica popolare un pubblico sempre più numeroso.

Il repertorio della banda comprende suggestioni musicali diverse, dagli sfrenati ritmi balcanici, alle marcette popolari, senza disdegnare melodie latine e jazz.

Assolutamente originale è l’approccio ai singoli brani, che vengono eseguiti con una forte carica teatrale, 

dando luogo a performance in cui il pubblico viene letteralmente trascinato a partecipare.

La possibilità di esibirsi liberamente ed ovunque senza vincoli di amplificazione rendono il progetto adatto a qualsiasi tipo di situazione.

In soli cinque anni di attività, la BandaKadabra ha già avuto modo di esibirsi e di farsi apprezzare in diverse rassegne di world music italiane, suscitando una crescente attenzione e curiosità da parte di festival, istituzioni e club.

Oltre ad aver prodotto nel 2007 l’album “Sputnik”, la banda ha saputo dialogare con diverse realtà musicali: dal cantautorato (Banda Elastica Pellizza, Luca Morino) al jazz (Carlo Actis Dato) fino alla musica elettronica (Feelgoodproduction autori delle fortunate raccolte “Balkanica!”) e alla clownerie musicale (Gianluigi Carlone della Banda Osiris).

Attualmente la Bandakadabra ha registrato il suo secondo cd, ospitando tra le sue file il virtuoso del sax contralto, Piero Ponzo, storico strumentista di Gian Maria Testa.

Ai confini tra Sardegna e Jazz costituisce una delle poche realtà della cultura sarda capace di proiettarsi anche al di fuori dell’isola garantendo al nostro territorio un eccezionale ritorno sia sul mercato locale che su quello nazionale e internazionale.                                             

Proiettare all’esterno l’immagine di una terra dove si produce e di un’isola vitale e culturalmente produttiva questo è il principale obiettivo dell’associazione Punta Giara.                                              

 Il festival costituisce da tempo uno dei principali eventi culturali isolani seguito costantemente da dai mass-media locali e internazionali, questo consente di offrire al nostro territorio oltre che al tradizionale rilievo sulla pubblicità del festival un ancor più importante e significativo rilievo sulla pubblicità in tutti i momenti di presentazione e di commento giornalistico e radiotelevisivo.

A testimonianza di quanto sopra, l’Associazione comunica che alla data odierna sono stati accreditati 29 richieste da parte delle più rilevanti e importanti riviste nazionali ed internazionali a cui si aggiungono 10 fotografi nazionali ed internazionali.

La Rai ha acquisito i diritti di messa in onda di tutti i concerti compreso una diretta che sarà mandata in onda il giorno 3 settembre alle ore 21.00 dal canale Rai della trasmissione condotta da Pino Saulo “Battiti”.

Butch Morris - Luciano Rossetti © Phocus Agency

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