5 November, 2024
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«Chiediamo l’immediata convocazione dal ministro di Maio per aprire il tavolo di crisi in cui AirItaly metta finalmente sul piatto il suo concreto piano industriale.»

Lo afferma il segretario generale della Uiltrasporti Sardegna William Zonca dopo il Consiglio comunale aperto sulla vertenza AirItaly, tenutosi questa mattina ad Olbia alla presenza dei rappresentanti dei lavoratori, delle parti sociali e dei rappresentanti delle istituzioni.

«Dopo l’intervento della Regione e quello dei nostri rappresentanti nelle sedi istituzionali nazionali è ora necessaria una decisa e ferma presa di posizione del governo nazionale che consenta di scongiurare i 51 trasferimenti e tenere ad Olbia i lavoratori sardi – aggiunge William Zonca -. Ribadiamo la nostra richiesta all’azienda di una moratoria, con l’avvertimento che non condivideremo alcuna azione unilaterale senza essere a conoscenza del piano industriale di AirItaly che consenta di gestire in maniera non traumatica questa situazione. Se non avremo riscontro dall’azienda – conclude il segretario della Uiltrasporti Sardegna – dopo lo sciopero di 4 ore di oggi siamo pronti ad una seconda mobilitazione con una nuova astensione questa volta di 24 ore.»

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«Se Airitaly continuerà con la delocalizzazione e i licenziamenti mascherati da trasferimenti la prossima azione sarà lo sciopero di 24 ore.»

Lo afferma il segretario regionale della Uiltrasporti William Zonca dopo la proclamazione da parte delle sigle confederali dello sciopero di quattro ore, dalle 10.00 alle 14.00, il prossimo 10 settembre in concomitanza con la riunione del Consiglio comunale aperto ad Olbia.

«L’azienda sta dimostrando di non essere affidabile perché ha puntualmente disatteso quanto concordato durante l’ultimo incontro alla prefettura Sassari – aggiunge William Zonca -. Bisogna che le organizzazioni sindacali, la politica sarda e il ministero si attivino per imporre alla proprietà e al fondo del Qatar il rispetto degli accordi a garanzia degli investimenti che interessano la nostra regione. È vergognoso – evidenzia il segretario della Uiltrasporti – che un’azienda che dichiara 1.500 assunzioni a partire già dai prossimi anni si fossilizzi su 51 trasferimenti che possono essere evitati cercando soluzioni possibili nell’immediato, a fronte dei forti sacrifici che il personale Meridiana a dovuto subire.»

«Come Uiltrasporti non accetteremo nessuna azione unilaterale se prima Airitaly non presenterà un dettagliato piano industriale con cui poter gestire in modo non traumatico lo sviluppo aziendale – conclude William Zonca – in modo da far crescere le attività di volo e manutenzione e tutelare così il personale presente sulle basi di  Olbia e Malpensa.»

I sindacati del trasporto ferroviario in quarta commissione hanno sollecitato la sottoscrizione del contratto di servizio con Trenitalia.

«La Sardegna – ha detto il segretario regionale della Confsal Trasporti, Augusto Tocco – è l’unica Regione d’Italia che non ha ancora sottoscritto il contratto di servizio con Trenitalia; dobbiamo assolutamente recuperare questo ritardo per dare finalmente un servizio migliore ai sardi.»

«Non solo siamo gli ultimi – ha poi osservato il responsabile regionale della Cgil, Arnaldo Boeddu – ma stiamo attraversando un momento cruciale del trasporto ferroviario in cui, da un lato, i lavoratori sono chiamati ad un forte recupero di efficienza e, dall’altro, viene tagliato il budget delle manutenzioni dei mezzi, i nostri tecnici andati in pensione non vengono rimpiazzati, le biglietterie sono chiuse la domenica, nei vagoni si viaggia a 40 gradi e i treni, compreso il Minuetto, rischiano di fermarsi. In questo quadro è evidente che il nuovo contratto è la chiave di tutto; anzi, siccome siamo arrivati per ultimi, possiamo scriverlo meglio di altri evitando però certe fughe in avanti, come quella di sostenere che l’Arst può essere un vettore competitivo nel trasporto ferroviario su scala regionale.»

Valerio Zoccheddu, della Cisl, ha sottolineato il paradosso di una trattativa fra Regione e Trenitalia incagliata proprio quanto stanno per entrare in servizio i nuovi treni veloci. «La Regione non può chiedere di chiudere il contratto pagando 8.50 euro a chilometro perché a queste cifre non ci sta dentro nessuno, tanto è vero che Sicilia e Toscana pagano fra gli 11 ed i 12 euro; a parte il fatto che i treni veloci copriranno solo il 30% dei costi senza i massicci investimenti sulla rete (superiori al miliardo di euro) per i quali al momento non ci sono risorse».

Per Carlo Atzori, segretario regionale dell’Orsa, «è necessario riprendere urgentemente il confronto con l’assessore dei Trasporti, Massimo Deiana, per uscire dal ping pong fra Regione e Trenitalia che sta bloccando il contratto di servizio; per quanto riguarda le manutenzioni, in particolare, vogliamo essere messi nelle condizioni di fare la nostra parte, altrimenti le riparazioni dei treni veloci le faranno gli spagnoli e in Sardegna chiuderanno le officine, come potrebbe accadere fra breve a Sassari».

«Senza contratto – ha ribadito William Zonca della Uil – i sardi hanno sicuramente un servizio peggiore e, dal nostro punto di vista, nel contratto di deve essere anche un riferimento all’occupazione, dopo che negli ultimo 10 anni, abbiamo perduto quasi 3.000 unità».

Secondo Giuseppe Stocchino, dell’Orsa, «se si vuole dare un senso agli interventi di potenziamento del trasporto su ferro, bisogna ripartire anche dal lavoro che si svolge nelle stazioni tenendo presente che, con i numeri attuali, la Sardegna non è una Regione appetibile per nessun vettore, compresa Trenitalia».

Nel dibattito successivo hanno preso la parola i consiglieri regionali Salvatore Demontis del Pd, Fabrizio Anedda di Sinistra Sarda ed Antonello Peru di Forza Italia. Nelle conclusioni, il presidente della commissione Antonio Solinas ha ricordato fra l’altro che gli obiettivi strategici della Regione sono quelli di dare un servizio migliore ai sardi e di trasferire quote sempre maggiori i trasporto e di traffico sulla rete ferroviaria. «Non mi risulta – ha continuato – che l’assessore abbia rifiutato il confronto con i sindacati e che la Regione abbia proposto a Trenitalia un costo a chilometro di 8.50 euro; so invece che ha chiesto più qualità ed efficienza ed anche di investire eventuali risparmi in Sardegna».

Terminata l’audizione delle organizzazioni sindacali è stata la volta del responsabile regionale di Trenitalia per la Sardegna, Fabio Lo Sciuto, che in apertura, ha voluto chiarire che «fra Regione e Trenitalia non è mai esistito alcun contratto ed i rapporti reciproci sono stati finora regolati da un vecchio accordo di programma fra Stato e Regione che per Trenitalia ha fatto registrare nel 2014 una perdita di 3 milioni di euro». «Ora – ha detto ancora Lo Sciuto – anche grazie ad un tavolo tecnico con l’assessorato in cui sono state analizzate puntualmente tutte le voci del bilancio, abbiamo proposto un contratto della durata di 10 anni che consenta, attraverso verifiche annuali, di correggere eventuali criticità che dovessero emergere, tenendo presente che occorrerà comunque intervenire sulle tariffe che in Sardegna sono ferme dal 2009 e sono fra le più basse d’Italia; non partiamo comunque da zero perché nel 2014 abbiamo trasportato più di 13.000 persone al giorno con un aumento del 5% rispetto all’anno precedente, dovuto anche all’azione della Regione che ha eliminato le sovrapposizioni del treno con i mezzi su gomma, un quadro complessivo da cui ci aspettiamo già da quest’anno migliori risultati di bilancio».

Infine, sulla possibilità che la Sardegna possa indire una gara pubblica per l’aggiudicazione del servizio di trasporto ferroviario, il responsabile di Trenitalia è stato molto chiaro: «L’azienda valuterà come sempre con grande attenzione tutti gli aspetti della gara riservandosi la decisione di partecipare o meno, a seconda delle condizioni».

I lavori della commissione proseguono questo pomeriggio con l’audizione dell’assessore dei Trasporti Massimo Deiana sulla continuità territoriale aerea.

Stazione ferroviaria di Cagliari