25 November, 2024
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Dalla creazione di un archivio sulla Memoria dei migranti in Sardegna alle percussioni e danze africaneproposti dai Griot metropolitain. Dagli spettacoli che puntano a creare una nuova consapevolezza del mondo con l’acrobazia e la manipolazione degli oggetti, alla riscoperta di un nuovo modo per prendersi cura di sé e dell’ambiente. Sino all’omaggio al grandissimo Wim Wenders, di cui sarà proiettato “Papa Francesco. Un uomo di parola”, presentato all’ultimo Festival di Cannes.

Dal 20 novembre al 19 dicembre torna a Cagliari l’appuntamento con “La città che viaggia. Festa delle creatività giovanili”, il progetto pluriennale ideato dall’associazione culturale Carovana SMI, dietro la direzione artistica di Ornella d’Agostino, e portato avanti insieme a un ricco parterre di nomi internazionali.

Partito nel 2017, “La città che viaggia” è un contenitore dedicato ai giovani ed alla loro creatività: l’obiettivo è far emergere nuove visioni del contesto urbano e non solo, stimolando allo stesso tempo l’interazione e il confronto tra i ragazzi nati da famiglie italiane, quelli nati in Italia da famiglie di immigrati, ed ancora rifugiati, migranti e richiedenti asilo. Insomma, un’agorà di produzione artistica innovativa, alimentata da scambi intergenerazionali e multiculturali per “navigare” ed abitare i paesaggi urbani.

Il ricco programma della manifestazione si articolerà in proiezioni, performance e spettacoli (in cui ciascuno potrà dare il proprio contributo), visite guidate e mappature urbane.

Un ampio spettro di iniziative messe in campo anche grazie al fondamentale aiuto, economico e logistico, di Sardegna Teatro e Fondazione Sardegna Film commission.

Dopo i laboratori nell’ex Manifattura Tabacchi, che nel mese di ottobre hanno permesso ai giovani di scegliere quale impronta dare all’edizione 2018 di La città che viaggia, ora si entra nel vivo.

Il primo appuntamento è giovedì 22 novembre alle 19.00 nella Stazione ferroviaria di piazza Matteotti con “Bozza per altri Paradisi #16”, performance di danza e circo contemporaneo con Teresa Noronha Feio e Francesco Sgrò. Un’indagine sull’idea di un paradiso attuale fatta attraverso gesti, parole, musiche e acrobazie a cura di Fabbrica C – Sostegni: Cordata F.O.R. Nei giorni precedenti, gli artisti guideranno anche “Se questo ancora non è il paradiso… continuiamo a cercare”, laboratorio di movimento, acrobazia e manipolazione d’oggetti. Sempre nella mattina del 22, su prenotazione, sarà proposta una visita guidata nella sede di Forestas di Is Bagantinus (a Decimomannu). L’iniziativa rientra nel progetto di volontariato “Le mani nella terra”, in cui i partecipanti si scambiano i saperi dell’agricoltura dei loro paesi di provenienza, ed è realizzata in collaborazione con l’agronoma Tiziana Sassu, Laore, il Volo, Caritas Cagliari e con il sostegno dell’Oics (Osservatorio interregionale cooperazione sviluppo).

Il 25 novembre, alle 19.00, ci si sposta nella Fucina Teatro (centro culturale La Vetreria, a Pirri), dove arrivano i Griot metropolitain, formazione nata nel 1994 da alcuni artisti del Balletto nazionale della Costa d’Avorio e percussionisti italiani. Danza, canto e percussioni africane per un concerto travolgente che vedrà in scena Brahima Dembelè, Adama Dembelè, Ettore Bonafè e il danzatore Alain Nahi, con l’obiettivo di fare emergere le abilità e conoscenze coreografiche e musicali delle popolazioni africane in Sardegna. Insieme a loro saranno sul palco i partecipanti del laboratorio che gli artisti terranno nei giorni precedenti.

Di grande interesse è anche l’azione che prenderà il via il 27 novembre dalla Stazione di Transito, la nuova sede di Carovana, in via Dante 60: “In the name of Memory”, residenza curata da Wu Wenguang e Mengqi Zanghi che, attraverso la produzione di video e azioni teatrali, punta a creare un Archivio sulla Memoria dei Migranti in Sardegna, la memoria del passaggio di una popolazione nomade nella nostra isola.

Giovedì 29 novembre (e di nuovo il 30 novembre) nella sede di Carovana l’appuntamento è con l’”Atelier di affresco murale”, un percorso di sensibilizzazione alle tecniche di pittura murale in compagnia di Serge Salis, a cui partecipano gli studenti del liceo artistico “Foiso Fois” nell’ambito del programma di alternanza scuola-lavoro.

Si rivolge alle persone dai 14 anni in su “ExPlò- Le bombe vegetali”, il laboratorio artistico diretto da Paola Riviezzo che dall’1 al 3 dicembre avvicinerà i partecipanti alla poesia della natura attraverso la creazione di bombe vegetali, ordigni pacifici che possono essere appoggiati o appesi in qualunque luogo, realizzati con terra, piante autoctone e lana di pecora.

Negli stessi giorni nella Stazione di Transito è in programma “Tessere il tempo per intrecciare i saperi”: donne di diversa nazionalità si confronteranno nella tessitura tradizionale (con telaio a mano e ordito) dei rispettivi paesi. Con Carolina Melis, Roberto Virdis e altri esperti di tessitura.

La mattina del 5 dicembre viaggio alla scoperta dei tesori archeologici di Cagliari con “Racconti di Pietra”, itinerari esperienziali, spesso fuori dalle rotte degli immigrati e dei giovani. Una indagine comparata sulle tracce di arcaicità che persistono nello spazio urbano e nei paesi d’origine degli immigrati, con Emanuele Pittoni.

Il 6 dicembre alle 18,30 nel Teatro Massimo doppio appuntamento: si parte con “L’eredità della memoria”, presentazione dei video realizzati con i partecipanti al laboratorio tenuto da Wu Wenguang e Mengqi Zanghi, e si prosegue con “Il dio Minato. Le Ferite della Terra”, videoarte e installazioni – per la regia di Ornella d’Agostino -, che promuovono il progetto portato avanti da Carovana tra il 2008 e il 2009 nelle miniere del Sulcis. Si tratta di un tema che vede coinvolti oltre ai sardi anche i partecipanti arrivati dal Marocco, terra che con la sua città Kouribga, nota per la produzione di fosfati, racchiude anch’essa un’importante storia mineraria. In collaborazione con l’artista marocchina Fatima Dakik.

L’8 e il 9 dicembre, alle 19.00 nel Teatro Massimo, nell’ambito del festival Autunno danza e della programmazione di SardegnaTeatro ritorna “C.Arte d’imbarco”, per la regia di Ornella d’Agostino. Lo spettacolo, che sin dalle sue prime rappresentazioni, nel 2017, ha riscosso un forte favore di pubblico, vede in scena i migranti con le loro storie raccontate con un linguaggio multidisciplinare (danza, musica e arte visiva). Una produzione di Carovana SMI, selezionata dal MIBACT per la prima edizione del Festival MigrArti 2017 a Pistoia capitale italiana della cultura 2017. Lo spettacolo sarà proposto anche il 10 dicembre in un matinée per le scuole.

Sempre il 9 dicembre, dalle 10.30 alle 13.00, nel rione Mulinu Becciu, festa di chiusura del progetto “Le mani nella terra”: sarà l’occasione per consegnare agli abitanti del quartiere il campo parrocchiale della Chiesa Madonna della strada coltivato dai volontari richiedenti asilo.

L’11 dicembre, alle 21.00, nel Teatro Massimo di Cagliari arriva l’omaggio a Wim Wenders, tra i più grandi maestri del cinema internazionale: dopo il concerto di Laurent Petitgant, compositore di gran parte delle colonne sonore dei suoi film (“Tokio- Ga”, “Così lontano così vicino”,“I fratelli Skladanowsky”) sarà proiettato “Papa Francesco. Un uomo di parola”, film che il cineasta ha realizzato dopo essere stato per due anni a contatto con il Pontefice.

Dal 10 al 15 dicembre, le azioni proposte dall’inizio del festival confluiscono nella Festa delle creatività giovanili: incontri, laboratori, performance, proiezioni e incursioni urbane a cura di giovani creativi di diversa provenienza invitati grazie al partenariato internazionale del programma La città che viaggia. Tra gli eventi inseriti in questo contenitore: “Campi creativi”, dell’associazione Tecnologia filosofica di Torino, con Francesca Cinalli e Paolo De Santis. “Connecting Siria” (il 12 alle 18 nel Teatro Massimo): scambi d’esperienze via Skype tra giovani artisti siriani della compagnia Leish Troupe e gli artisti residenti in Sardegna. Il 14 e 15 dicembre cineforum con Valeria Usala, pensato come un percorso breve ma incisivo sul linguaggio audiovisivo in generale, ed in particolare su quello cinematografico e le creatività giovanili.

Il 15 dicembre, alle 20.00, nella Stazione di transito grande evento di chiusura della rassegna con “Ode alle stagioni”, contest di poesia parlata e cantata sui temi della Terra, percorso sensoriale sulle stagioni e saluto inaugurale all’inverno rivolto a bambini e giovani di culture diverse.

Il festival si intreccia con altre attività programmate in questi anni da Carovana, grazie alle quali si è costruita una comunità multiculturale dove attività legate alla cucina, alle produzioni delle terra e a alla cura del corpo e dell’ambiente diventano occasione per dar vita a nuove opportunità lavorative e consapevolezza per il miglioramento della vita (“Cucinare insieme fa bene”, “A scuola insieme”, “SeminArte”, “L’arte dell’abitare”, “Il corpo rituale per la mobilità delle radici” e altri).

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I problemi che affliggono l’area mediterranea e il ruolo dell’arte nei luoghi dei conflitti saranno al centro giovedì 28 dicembre del nuovo appuntamento con “La città che viaggia”, il festival della creatività giovanile organizzato a Cagliari da Carovana SMI.

Alle 17.00, nella sala conferenze del centro culturale Exma, è in programma “Gli artisti siriani: le forme di resistenza in un reale esploso”, incontro con cui Carovana prosegue il suo lavoro dedicato alle tematiche del Mediterraneo e delle migrazioni, partito nel 1996.

Accanto a contribuiti come quelli della direttrice artistica di Carovana, Ornella d’Agostino, che parlerà di “Gettare le  basi per un progetto a lungo termine” o di Alessandra Marchi del GramsciLab dell’Università di Cagliari che interverrà su “L’arte come resistenza politica. Suggestioni Gramsciane”, ci saranno gli interventi (via Skype) da Tunisi e da Damasco di  Nabeel Al-Aswad, direttore del Dipartimento di Canto dell’Istituto Superiore di Musica di Damasco, Salem Hajjo, fotografo e  drammaturgo, e di Nora Mourad, attrice e direttrice artistica del Leish Troupe for physical theatre, che affronteranno il tema “Scegliere nel momento della resistenza”. Mentre Rafael Tservenis parlerà di “Futuri possibili e convivenza pacifica nei piccoli comuni rurali del Sud Europa”.

L’incontro proporrà anche “Siamo tutti in viaggio”, letture, canti, musiche e video di alcuni giovani richiedenti asilo, frutto del recente workshop con i registi Wu Wenguang e Mengqi Zhang, e letture sul tema della migrazione a cura di G.R.E.C.A.M Sardegna.

La manifestazione è condivisa con la compagnia Tecnologia Filosofica di Torino, che presenta il progetto “Siria_tell me the story” e l’installazione “Presente infinito”, un’opera che nasce dall’esigenza di colmare l’assenza di narrazioni condivise sulla situazione siriana.

La giornata si aprirà alle 9.00, con l’esposizione dei lavori di alcuni studenti del liceo artistico “Foiso Fois”, coinvolti in “La città che viaggia” grazie a un progetto di alternanza scuola-lavoro. Per tutto il giorno, inoltre, gli studenti guideranno i visitatori in un percorso di arte condivisa dove, chi vorrà potrà creare la propria opera artistica sotto l’occhio vigile dei giovani.

Dalle 20.00 alle 22.00, invece, chiusura affidata alla musica con il concerto dei Talkloid e DJ set con Madita e live di $8.

 

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Dopo l’esito scenico dei laboratori per giovani rifugiati curati dai registi Wu Wenguang e Mengqi Zhang, proseguono a Cagliari gli appuntamenti con il festival della creatività giovanile “La città che viaggia”, organizzato da Carovana SMI.

Domani, domenica 17 dicembre, alle 18.00, nello spazio Search (il sottopiano del Palazzo civico, nel largo Carlo Felice), arriva la compagnia Company Blu che proporrà le due performance “Heavy metal” ed “Autocritico”.

In scena ci sarà il danzatore e coregrafo Alessandro Certini che traccerà un percorso sul tema degli eroi e degli antieroi. “Heavy metal” (metallo pesante), porta alla mente due immagini, il genere musicale e il significato del termine, pesanti e fragorose parti di ferro, in movimento. Passando costantemente dall’una all’altra valenza, heavy metal assume in questo breve lavoro un significato ironicamente metaforico. Tra evocazione e celebrazione il corpo tenta un assurdo processo di liberazione dal suo passato con un’improbabile danza costretta dalle limitazioni del “costume”, la tipica corazza medievale.

“Autocritico” si ispira invece al testo di Oscar Wilde “Il critico come artista”: si tratta di un assolo che ne segue lo spunto riflessivo, mettendo in luce le affinità tra chi realizza un’opera e colui che la valuta e interpreta. In scena un personaggio, al contempo danzatore e attore, artista e critico, sé e altro da sé, presenta alcune coreografie e ne svela, attraverso elaborate riflessioni, il profondo significato. Questo lavoro si presenta come una curiosa performance ironica, danzata e recitata, dedicata al gesto e alla sua interpretazione.

Lunedì 18 dicembre, alle 11.30, sempre nello spazio Search, “Heavy metal” ed “Autocritico” saranno replicati per le scuole.

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Dopo l’esito scenico dei laboratori per giovani rifugiati curati dai registi Wu Wenguang e Mengqi Zhang, proseguono a Cagliari gli appuntamenti con il festival della creatività giovanile “La città che viaggia”, organizzato da Carovana SMI.

Domenica 17 dicembre, alle 18.00, nello spazio Search (il sottopiano del Palazzo civico, nel largo Carlo Felice) arriva la compagnia Company Blu che proporrà le due performance “Heavy metal” e “Autocritico”.

In scena ci sarà il danzatore e coregrafo Alessandro Certini che traccerà un percorso sul tema degli eroi e degli antieroi. “Heavy metal” (metallo pesante), porta alla mente due immagini, il genere musicale e il significato del termine, pesanti e fragorose parti di ferro, in movimento. Passando costantemente dall’una all’altra valenza, heavy metal assume in questo breve lavoro un significato ironicamente metaforico. Tra evocazione e celebrazione il corpo tenta un assurdo processo di liberazione dal suo passato con un’improbabile danza costretta dalle limitazioni del “costume”, la tipica corazza medievale.

“Autocritico” si ispira invece al testo di Oscar Wilde “Il critico come artista”: si tratta di un assolo che ne segue lo spunto riflessivo, mettendo in luce le affinità tra chi realizza un’opera e colui che la valuta e interpreta. In scena un personaggio, al contempo danzatore e attore, artista e critico, sé e altro da sé, presenta alcune coreografie e ne svela, attraverso elaborate riflessioni, il profondo significato. Questo lavoro si presenta come una curiosa performance ironica, danzata e recitata, dedicata al gesto e alla sua interpretazione.

Lunedì 18 dicembre, alle 11.30, sempre nello spazio Search, “Heavy metal” e “Autocritico” saranno replicati per le scuole.

“La città che viaggia. Prima edizione della Festa delle creatività giovanili”, fa parte del programma “Approdi e Mare di Danza 2017”. E’ sostenuto dal comune di Cagliari, ed è modulo dell’omonimo progetto biennale, 2017-2018, a favore di “Itinerari verso cittadinanze multiculturali”, approvato dall’assessorato regionale del Lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale.