22 November, 2024
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Tornare alla vittoria dopo tre ko consecutivi e mantenere in vita le speranze playoff. È con questi obiettivi che la Dinamo Sassari del nuovo coach Zare Markovski affronterà in trasferta la The Flexx Pistoia nel lunch match di domenica 15 aprile, valido per la ventiseiesima giornata del campionato di Serie A di Basket. Entrambe le squadre sono reduci da una sconfitta di misura in cui hanno mostrato segnali di ripresa.

Una sconfitta meno amara delle altre e con segnali importanti di ripresa. È con queste consapevolezze che la Dinamo è uscita dalle mura amiche del PalaSerradimigni al termine del match contro la Leonessa Brescia, terminato 80 a 76 per i lombardi terzi in classifica. La mano del tecnico Zare Markovski inizia a farsi sentire: i  biancoblu sono apparsi più vivi e hanno lottato punto a punto contro una delle grandi di questo campionato. Quello che ancora manca è la lucidità nei momenti decisivi. Uno degli aspetti su cui il coach lavorerà nel ritiro pre-trasferta di Pistoia. Contro Brescia da sottolineare in positivo il bilanciamento dell’attacco con 6 giocatori oltre gli 8 punti e la regia sempre lucida di Stipcevic.

La classifica parla di 6 squadre racchiuse in 2 punti: dalla Red October Cantù, sesta con 13 vittorie e 12 sconfitte alla Openjobmetis Varese, undicesima con 12 successi e 13 ko, i rapporti di forza non sono ancora definiti e i ragazzi di Markovski (attualmente decimi a pari punti con Torino, Varese e Cremona) si giocheranno la qualificazione alla post-season fino all’ultima giornata.

Nell’ultimo turno non è andata meglio a Pistoia che ha sprecato l’ultima speranza playoff perdendo in trasferta a Pesaro contro la penultima in classifica. Un 80 a 72 per i pesaresi in cui a distinguersi è stato Clarke, autore di 18 punti e di una tripla fondamentale in overtime. La gara è stata caratterizzata da continui capovolgimenti di fronte. Parte meglio Pesaro che arriva all’intervallo sul 43-33. Nella ripresa i canestri di Mian e Gaspardo portano Pistoia in vantaggio fino alle triple di Moore e Braun che riportano il punteggio in parità al termine dei regolamentari. Nel supplementare è proprio l’MVP Clarke a trovare gli otto punti decisivi e le due triple che chiudono la partita.

Quella di Pistoia sarà una gara estremamente aperta e combattuta in base alle quote e alle previsioni di BetStars. Da una parte una Pistoia decisa a regalare una gioia ai propri tifosi. Dall’altra ci sarà una Sassari reduce da tre sconfitte consecutive ma ancora in piena lotta per i playoff e forte dei risultati negli ultimi cinque precedenti che parlano di quattro vittorie e una sconfitta contro i toscani.

Contro Pistoia Markovski potrebbe riproporre il quintetto titolare schierato contro Brescia. In regia conferma per il sempre positivo Stipcevic. Nei ruoli di guardia e ala piccola spazio per Planinic e Bostic. A battagliare sotto canestro ci saranno Bamforth e Polonara. Pronti a dare il cambio di passo dalla panchina Jones e Hatcher.

Coach Esposito punterà sulla vena offensiva di McGee, top scorer dei suoi contro Pesaro. Accanto a lui in quintetto spazio per Ivanov e Barbon nel backcourt e per Moore e Gaspardo sotto i tabelloni.

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Il presidente Stefano Sardara.

Ancora una sconfitta al fotofinish, per la Dinamo, nel match casalingo con la Germani Basket Brescia, valido per la decima giornata della regular season del campionato LBA. E’ finita 76 a 80 (primo tempo 43 a 44, al termine di 40′ combattutissimi ed eqilibratissimi.

Nonostante la sconfitta, la Dinamo ha fornito importanti segnali di reazione, alla prima in panchina del nuovo coach Zare Markovski, chiamato dal presidente Stefano Sardara al posto del dimissionario Federico Pasquini, con una buona circolazione di palla e una grande aggressività per 35’, ma sulla sua strada ha trovato una squadra, la Germani dell’ex Brian Sacchetti, terza in classifica, che non le ha lasciato spazio, lottando dal 1° al 40° minuto di gioco.

Nella Dinamo quattro i giocatori finiti in doppia cifra. Il migliore è risultato un ritrovato Scott Bamforth, a referto con 13 punti  3/4 da due punti e 2 assist. Bene anche Darko Planinic a segno con 12 punti, 7 rimbalzi e 15 di valutazione. In doppia cifra anche Joshua Bostic (11 punti): poco sotto la doppia doppia Shawn Jones, uscito poi per 5 falli a referto con 8 punti e 9 rimbalzi. Buon secondo tempo per William Hatcher, autore di 8 punti nella terza frazione e 5 falli subiti. Top alla voce assist Rok Stipcevic: per lui 7 cioccolatini serviti ai compagni. Importante apporto dalla panchina di Jonathan Tavernari (8 punti, 1 su 2 da due punti, 2 su 6 da tre punti), e Marco Spissu (5 punti, 1 assist).

«Penso che quando ci hanno ridotto a giocare uno contro uno con Landry e Moss in post basso, saltando la nostra pressione esterna, abbiano costruito almeno 10 punti, che alla fine hanno fatto la differenza – ha commentato Zare Markovski -. Noi quella differenza nell’uno contro uno potevamo recuperarla soltanto con un gioco di squadra, in attacco, ma non siamo stati lucidi nelle letture delle loro difese su pick&roll, magari facendo un palleggio in più e  dando più tempo al loro lungo di recuperare. Per di più il pick&roll di Vitali ha creato ulteriore differenza, lui è stato sempre lucido a passare la palla e i lunghi a leggere i suoi passaggi. Alla lunga, nell’arco dei quaranta minuti, sono state queste differenze tecniche ad impedirci di portare a casa questi due punti molto importanti per proseguire il cammino verso i playoff. La squadra ha fatto quello che doveva fare, ovviamente con tutte le difficoltà oggettive che davanti a un’avversaria come questa si sono evidenziate. Questa settimana i ragazzi hanno lavorato benissimo, sapendo che tutti devono dare il loro contributo alla causa. Continueremo a lavorare – ha concluso il coach macedone – per cercare di capire quali sono le difficoltà oggettive e quali quelle che si possono curare.»
«Innanzitutto voglio ringraziare tutti perché come sardi, come sassaresi, mi avete fatto risentire a casa, è stato davvero speciale – ha detto l’ex Brian Sacchetti -. All’inizio ero molto emozionato, è stata una gara particolare dove ho rivisto tanti amici dentro e fuori dal campo. Sapevamo che sarebbe stata una partita con grandi insidie ma noi per tutto l’arco dei quaranta minuti. Poi, nel finale, punto a punto la nostra leggerezza mentale ha fatto sì che noi fossimo più lucidi e portassimo a casa i due punti. Sono fiero di questa vittoria di squadra, vogliamo continuare così. Chiaramente, per la Dinamo non è un momento facile, ha appena fatto un cambio di allenatore e chiaramente le cose non cambiano da un giorno all’altro. Mi auguro davvero che si possa riprendere – ha concluso Brian Sacchetti -, non è tutto perduto, ci sono ancora 5 partite e credo che non sia un’impresa impossibile.»

Dinamo Banco di Sardegna 76 – Leonessa Brescia 80

Parziali: 26 a 26; 17 a 18; 20 a 20; 13 a 16.

Progressivi: 26-26; 43 a 44; 63 a 64; 76 a 80.

Banco di Sardegna: Spissu 5, Bostic 11, Bamforth 13, Planinic 12, Devecchi, Pierre, Jones 8, Stipcevic 7, Hatcher 8, Polonara 4, Picarelli, Tavernari 8. All. Zare Markovski.

Leonessa Brescia: Moore 6, Hunt 13, Mastellari 3, L.Vitali 11, Landry 13, Ortner 4, Fall, Traini, M.Vitali 19, Moss 10, Sacchetti 1. All. Andrea Diana.

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A mezzogiorno la Dinamo ospita al PalaSerradimigni la Germani Brescia, all’esordio in panchina il nuovo coach Zare Markovski, per la 10ª giornata di ritorno della regular season del campionato LBA.

Da oggi alla fine il calendario propone sei partite, sei vere e proprie finali da affrontare al massimo per centrare l’obiettivo dell’accesso ai play-off scudetto.

«E’ stata una settimana particolare dove abbiamo cercato di alleggerire i tanti eventi accaduti in pochi giorni concentrandoci sul lavoro quotidiano – ha detto alla vigilia Zare Markovski -. Affrontiamo Brescia, una squadra che contro Reggio Emilia ha confermato il suo stato di forma e l’ambizione ad entrare tra le prime quattro ai playoff, grazie anche ai recenti rinforzi al roster. Un avversario che è pronto a giocarsi tutto ai playoff. Noi giocando in casa abbiamo altre mille motivazioni per ottenere i due punti che possono permetterci di proseguire il nostro cammino e portare avanti i nostri piani.»

Oggi più che mai un ruolo fondamentale per il raggiungimento della vittoria lo avranno i 5.000 tifosi che riempiranno il PalaSerradimigni.

Foto: http://www.dinamobasket.com/

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La presentazione di Zare Markovski.

Il presidente della Dinamo Banco di Sardegna, Stefano Sardara, ha presentato questa mattina il coach che guiderà la squadra nel finale di stagione al posto del dimissionario Federico Pasquini: Zare Markovski. Per il tecnico macedone, 57 anni, è un ritorno sulla panchina della Dinamo, che ha già guidato, da giovane, dal 1991 al 1994. Nella sua lunga carriera ha allenato per diverse stagioni in Italia (a Reggio Emilia, Avellino, Bologna, Milano, Venezia, Caserta, Scafati, ma anche in diversi paesi (Jugoslavia, Svizzera, Francia, Turchia, Macedonia, Romania).

«Vorrei partire ringraziando Federico per il lavoro che ha fatto – ha esordito il presidente Stefano Sardara – perché ha fatto secondo me un gran lavoro sotto tanti punti di vista. Spesso dimentichiamo i momenti e i contesti in cui certe scelte sono state fatte: Federico è arrivato a Sassari come general manager e nel momento in cui governare la squadra era diventato  un grosso problema, tant’è vero che Calvani si era dimesso, con una classifica piuttosto complicata, lui ha preso in mano la squadra. Abbiamo raggiunto i playoff, siamo usciti al primo turno ma quello di Federico all’epoca fu un ottimo lavoro e per questo fu confermato per l’anno successivo, cioè la scorsa stagione, quando invece il lavoro fatto è stato ottimo. Abbiamo raggiunto la finale di Coppa Italia, siamo entrati nelle prime 8 di BCL e siamo arrivati ai playoff. Anche se poi la post season non è andata bene c’erano i presupposti per poter proseguire. Quest’anno purtroppo non è andata bene, la responsabilità è mia perché le scelte le ho fatte io e qualunque colpa deve ricadere esclusivamente su chi ha fatto scelte ma devo dire grazie a Federico, perché anche in questo contesto, nel momento in cui si è reso conto che una faccia nuova poteva risolvere un problema che – condivido – non è prettamente di natura tecnica, ha fatto un passo indietro. E questo lo fa solo chi ha a cuore una società, è Federico la ha a cuore.
Non aggiungo altro, non è il momento, ora bisogna pensare a portare la nave in porto, dobbiamo raggiungere i playoff e giocarci questa stagione che sono convinto possa ancora riservare delle ottime sorprese, perché io credo ancora nelle potenzialità della squadra: ieri l’ho incontrata, ho detto in maniera chiara quello che penso. Altre cose avrei voluto dire oggi ma credo che non sia il momento. Ora è invece il momento di ridare semplicemente il benvenuto, anzi il bentornato, a Zare, che la Dinamo ce l’ha tatuata sulla pelle. La telefonata per chiedergli di venire a Sassari è durata forse 30’ secondi – ha concluso Stefano Sardara -, ha subito accettato la sfida con entusiasmo.»

«Per quello che riguarda il passato e gli affetti, non posso che dire che la Dinamo rappresenta una bella pagina della mia carriera, della mia storia, riconoscendo il reciproco affetto che si è creato dall’inizio, da quando sono venuto qui giovanissimo con la mia famiglia – ha detto Zare Markovski –. Abbiamo creato una amicizia e un affetto di oltre 25 anni, è veramente un piacere rivivere tanti ricordi. Ora guardiamo al futuro, l’oggi domani sarà ieri, cerchiamo di dare il meglio oggi per cercare di dare ogni giorno di più, così che possa essere meglio anche il passato.
Parliamo della squadra, parliamo del momento: certamente quando esce un allenatore è un momento difficile e triste, condivido tutto ciò che ha detto il presidente riguardo al fatto che da quando Federico è arrivato a Sassari ha lasciato la propria impronta positiva, sotto tanti aspetti. Io adesso penso soltanto al domani, da questo momento il domani dura 5 settimane, bisogna ottenere il meglio di ciò che la squadra può dare e riportare la Dinamo in zona playoff. Non vedo l’ora di cominciare ad allenare e iniziare a dare il mio contributo a questa società nella quale sono nato e che fa parte della mia vita.»
«Il lavoro sarà certamente impegnativo, ieri ho seguito la conferenza stampa di Federico che è stata intellettualmente molto onesta. Ha detto che la pallacanestro è molto cambiata negli anni e che oggi i giocatori non sono più quelli di tanti anni fa, penso che questo lo vediamo anche nella quotidianità. A  Sassari abbiamo avuto prime scelte del draft e ora non le abbiamo, c’erano  giocatori molto più tecnici perché i ritmi permettevano a quelli tecnicamente bravi di esprimere il loro valore. Ora invece, dove tutto corre più in fretta, dove si gioca ogni tre giorni, dove non c’è neanche tempo per allenarsi, siamo molto più nelle mani dei giocatori e nelle loro caratteristiche, non soltanto tecniche ma caratteriali. Ho bisogno di lavorare con la squadra, conoscerla e impegnarci duro ogni giorno – ha concluso il nuovo coach della Dinamo -. Bisogna raccogliere più vittorie possibile, bisogna continuare a lavorare per questo campionato e arrivare ai playoff, questo è l’unico obiettivo che ora conta.»

Zare Markovski esordirà in panchina domenica 8 aprile, al PalaSerradimigni, a mezzogiorno, contro la Germani Basket Brescia, diretta concorrente nella corsa verso i playoff.

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Federico Pasquini. Fonte http://www.dinamobasket.com/

Questa mattina, il coach della Dinamo Banco di Sardegna Federico Pasquini ha annunciato le sue dimissioni dalla panchina biancoblu.

«Ci tengo a ripercorrere un po’ la storia di quello che abbiamo vissuto tutti insieme in questi anni – ha esordito Federico Pasquini in conferenza stampa -. Siamo riusciti, nella stagione 2012/13 e 2013/2014, ad avere avvii veloci perché in quei due anni abbiamo lavorato su un nucleo di giocatori che ci ha permesso di partire forte e metterci in una condizione in cui si poteva fare la stagione per il nostro livello di aspettative. Finito quello siamo entrati in un processo particolare, abbiamo iniziato molto bene e nel 2014-2015 quando abbiamo fatto quello che abbiamo fatto. Ma poi nelle tre annate successive abbiamo pagato questi grandi risultati raggiunti, le conseguenti aspettative e i profondi cambiamenti nel roster, soprattutto a inizio stagione. È importante dirlo, perché la pallacanestro è uno sport che si gioca in un campo piccolo e l’equilibrio che bisogna dare alla squadra non si inventa: l’esempio calzante è quello della prossima avversaria di campionato ovvero Brescia che, confermando un nucleo solido, è partita con una striscia di 9 vittorie.»

«Lo scorso anno e quest’anno – parlo delle stagioni in cui ho vestito il doppio ruolo – abbiamo pagato il fatto di partire lenti con squadre completamente nuove – ha aggiunto Federico Pasquini -. Quest’anno addirittura abbiamo cambiato 10/12 della squadra e siamo forse quelli che hanno modificato di più il roster in Italia. In questo sistema, in cui cambi gran parte della squadra, può andarti molto bene – lo abbiamo vissuto lo scorso anno arrivando in finale di Coppa Italia e andando in fondo in Basketball Champions League – oppure può succedere come quest’anno, che parti male e la BCL ti divori, perché a ottobre non sei equilibrato, non passi il turno pur vincendo in Russia, Spagna e Israele e non ti qualifichi in Coppa Italia. Nel momento in cui non centri questi risultati, ti ritrovi in grande affanno e in questi casi puoi avere due reazioni: di nervi e maturità, come abbiamo mostrato in alcune occasioni, o di smarrimento e il rischio è quello di perdersi. Lo scorso anno il gruppo è stato molto bravo, riuscendo a svoltare la stagione nonostante la partenza con qualche handicap e trovando energia e positività nella corsa in Coppa Italia. Quest’anno invece ci sono mancate le nostre sicurezze.»
Esempio chiaro è l’andamento della difesa: lo scorso anno siamo arrivati a essere la seconda del campionato mentre quest’anno – come visto dopo Murcia e dopo Pesaro – è diventata un disastro, siamo diventati una squadra che subisce tanti punti. Dopo tanto lavoro su questo, pensavo che tutto fosse risolto e che i risultati di Cantù e Reggio fossero episodi, dettati dal fatto che sotto il profilo dei nervi ci avessero segnato le uscite dalla Coppa e dalla Final Eight. Consideravo un caso a parte Le Portel dove, secondo me, avevamo pagato l’extra sforzo, dal punto di vista emotivo, del match con Cremona e l’assenza di Planinic. Ma dopo Brindisi il discorso cambia e, come ho detto nel post partita, quello che è successo mi ha letteralmente devastato. Brindisi è lo specchio di qualcosa in cui se sei una persona responsabile, e io lo sono sempre stato, e se tieni alla società, e credo di averlo sempre dimostrato, non puoi non fare qualcosa. Quando lavori 24 ore al giorno sulle rimesse laterali e sui tanti dettagli, tra cui quelli difensivi, ma arrivi a una partita del genere in cui sei riuscito a girarla dal -14 a +7 ma a un minuto e mezzo dalla fine fai errori banali – come una non difesa o quella sanguinosa rimessa o non riesci a mettere la palla in campo, dopo aver lavorato a lungo con giocatori esperti – è necessario mettersi davanti allo specchio e fare un’analisi. Io sono convinto del potenziale di questa squadra, altrimenti non avrebbe recuperato 14 punti a Varese o a Brindisi non avrebbe trovato quel break, in quella condizione ambientale.»

»Nel momento in cui ti metti davanti allo specchio ci pensi, ci ragioni – sono molto legato al presidente e al contesto Dinamo, sono prima di tutto degli amici e poi dei datori di lavoro – ma un tarlo è entrato in testa, quello dei finali punto a punto, e non lo puoi più accettare. Non potevo più accettare che il tarlo fosse legato alla mia presenza, il panico che ci prende nel momento in cui siamo punto a punto non è allenabile e quindi mi metto da parte. Faccio un passo indietro e penso che un’altra voce, un’altra fisicità possa dare la possibilità a questo gruppo di giocarsi l’ingresso nei playoff. Siamo nella condizione di essere padroni del nostro destino, siamo settimi a due punti dal quinto posto. Da oggi ci sarà una nuova guida tecnica, io torno a fare il general manager: la cosa positiva è che il prossimo anno avremo un nucleo solido già pronto. Ci tengo a ringraziare tutti, ho trovato grande disponibilità – ha concluso Federico Pasquini – e ci tengo a ringraziare il mio staff e tutti i giocatori per quello che mi hanno dato.»

Questa sera, alle 19.30, in un’altra conferenza stampa, il presidente Stefano Sardara annuncerà il nome del nuovo allenatore che, quasi certamente, sarà Zare Markovski. Per il tecnico macedone, 57 anni, sarebbe un ritorno sulla panchina della Dinamo, che ha già guidato, da giovane, dal 1991 al 1994. Nella sua lunga carriera ha allenato per diverse stagioni in Italia (a Reggio Emilia, Avellino, Bologna, Milano, Venezia, Caserta, Scafati, ma anche in diversi paesi (Jugoslavia, Svizzera, Francia, Turchia, Macedonia, Romania).

 

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Cagliari ha scelto Riccardo Paolini per sostituire Zare Markovski sulla panchina della Dinamo Academy che disputerà il prossimo campionato di A2 di basket.. Il tecnico marchigiano, che aveva concluso la stagione 2016-17 sulla panchina di Ferentino, subentrerà al coach macedone, che ha chiesto di essere liberato dal contratto firmato per intraprendere la nuova avventura alla guida del Trabzonspor, nella massima lega turca. Ora il club sardo riprende le operazioni di mercato: in arrivo l’accordo con la guardia Roberto Rullo e l’ala Marco Allegretti che si aggiungeranno all’ossatura già delineata con Simone Bonfiglio, Mirco Turel ed i giovani Lorenzo Bucarelli e Michele Ebeling.

 

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Il Cagliari Dinamo Academy si muove sul mercato per preparare il roster per il prossimo campionato di A2. Ha ingaggiato con un accordo annuale Simone Bonfiglio, playmaker di 29 anni, 181 m, uscito dall’accordo con Piombino per la prossima stagione per raggiungere Zare Markovski che lo lanciò da ragazzino con la maglia della Virtus Bologna. Prossimo obiettivo è Massimo Chessa, al quale è stato proposto un contratto biennale: il 29enne esterno, originario di Sassari, pare orientato ad accettare la proposta della Dinamo Academy rispetto all’alternativa Tortona. E’ seguito con interesse anche Brett Blizzard, al quale è stata presentata una proposta alternativa a quella della conferma a Casale Monferrato.

 

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Dopo l’acquisizione del titolo sportivo dal Ferentino, il Cagliari basket ha scelto il coach per il prossimo campionato di A2: Zare Markovski. La scelta è maturata dopo il no di Gianmarco Pozzecco che dovrebbe avere un ruolo da consulente nella scelta dei giocatori. In arrivo da Sassari l’azzurrino Michele Ebeling mentre Massimo Chessa. dopo il 2016-17 disputato alla Virtus Roma, potrebbe essere il primo obiettivo. Da valutare la situazione di Matteo Formenti (Tangram Sports), altro ex Dinamo: la guardia del 1982 è ancora sotto contratto con Piacenza, ma con escape in favore dell’Assigeco, che potrebbe seguire Lorenzo Pansa – suo ex assistente a Casale Monferrato – nella nuova avventura a Tortona.

Matteo Formenti.